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Alessandro Pedretta
Poesie scelte
SCRIVERE
Scrivere รจ bombe
dalla pancia
un rigagnolo sullโasfalto la sera rivoltarsi trasformarsi
amandoti odiando
scrivere รจ
pulviscolo atmosferico che corre in linea
squadernandosi da una finestra a sbarre
รจ pornografia dellโassoluto
lโassunto dโuna sciocchezza
una fetta di coscienza
scrivere รจ
mostrandosi mostro tra angeli di plastica
la fatica della sera mentre ti gratti e aspetti
un enorme controsenso
tra te, te e te
scrivere รจ
un panegirico di insulti donati a caso alla tua carne infranta, la verdura imperlinata sul banco
il santo bestemmiato
un riscontro mai nato
NEL REGNO DELLA MERDA
Nel regno della merda
tutto รจ possibile
ci sono tranelli di enfisemi nascosti
la malaria che come un granchio
ti pizzica lo scroto
e poi decessi di piaceri
che assumono inesorabilmente
la sagoma dโunโagonia
poi la sensibilitร la vendono
al mercato delle incomprensioni
e mille muri di pianti
si frappongono
tra il pensare e il fare.
Nel regno della merda
vige la legge che la disfatta
si elargisce di norma
che il credersi รจ una formalitร
per ingannare.
Nel regno della merda
devi cavarti il cuore
perchรฉ batte troppo veloce
tagliarti le mani
e cascare ridendo
Nel regno della merda
sei praticamente nessuno
un assassino personale ti fa le veci
non ci sono aiuti
e la tua voce
dimenticala.
AMLETO 2013
Non ho speranze,
non ho progetti,
non voglio vivere nรฉ morire.
Me ne frego, mi importa.
Ciao, come stai?
Si allude sempre a un interesse che non esiste.
La vita รจ una scheggia,
la vita corre. La vita.
Quale banalitร .
Ciao,
come
va?
Stessa solfa, stessa pratica mortuaria,
stessa inconsapevole dialettica del cazzo.
Essere
o
non essere?
La seconda.

Alessandro Pedretta, Conta fino a Zero, 10. E.
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